Dario Braga

Casalecchio città del volontariato

Sul territorio di Casalecchio operano oltre un centinaio di associazioni di volontariato che coprono un ventaglio molto ampio di temi da quelli sociali a quelli culturali a quelli sportivi, ecc. Sono decine le associazioni che operano nel settore socio-sanitario e rispondono alle esigenze più svariate della popolazione: dalla raccolta e distribuzione di cibo, al sostegno alle famiglie in difficoltà, al consultorio per le coppie, dal trasporto dei malati all’assistenza domiciliare, alle diverse forme di disabilità, dal mercatino solidale ai laboratori per disabili, dall’aiuto compiti per ragazze e ragazzi, ai corsi di italiano per stranieri, ecc. Oltre alle associazioni fanno parte di questa rete di welfare diffuso le 8 (alcune sono state accorpate) parrocchie e la Caritas diocesana e contribuiscono diverse realtà cooperative.

Il volontariato svolge un ruolo fondamentale sui nostri territori, arrivando spesso prima delle istituzioni nell’intercettare i bisogni della popolazione, bisogni che sono in costante mutamento ed evoluzione troppo rapida per i tempi di reazione di un’amministrazione che ha vincoli burocratici, programmatori ed economici. Il numero preciso di volontari e volontarie attivi non è facile da definire ma è certo che sono tanti e tante. Ritengo, tuttavia, che non si possa dare per scontato il mantenimento degli attuali livelli di welfare e di assistenza alla popolazione a fronte di una curva di aumento dell’età media della popolazione di Casalecchio. C’è una difficoltà crescente nel reperire nuovi volontari anche a causa dell’aumento dell’età pensionabile e del sempre maggiore ricorso ai nonni per sopperire agli impegni dei genitori per le carenze del sistema scolastico (asili nido, post scuola ecc.)

Per affrontare in modo strategico il problema occorre una progettualità di medio e lungo periodo basata sulla demografia di Casalecchio e sulle proiezioni di crescita/ decrescita della popolazione residente. Occorre, a mio avviso, fare sostanzialmente alcune cose:

1) educare al volontariato: coinvolgendo i più giovani, fin da piccoli, in attività di supporto a chi ha meno e a chi ha più bisogno, e questo può essere fatto nelle scuole con programmi pedagogici pensati ad hoc, e anche promuovendo aggregazioni focalizzate sull’ “imparare facendo” e sul concetto di “servizio civile”.

2) Creare un collegamento stretto tra Istituti comprensivi, coop sociali e associazioni di volontariato, associazioni sportive culturali e ricreative, e parrocchie dove vengano definiti alcuni principi educativi di base che tutte gli Operatori debbano garantire, dopo una mappatura degli spazi a disposizione della comunità casalecchiese in modo da avere una mappa accurata degli spazi da dedicare ad attività spontanee dei più giovani.

3) programmare investimenti, nell’ambito delle risorse del Comune, mediante bandi pubblici con la possibilità di supportare personale stabile per le attività più strategiche gestite al momento in modo esclusivo da volontarie e volontari tenendo conto anche delle diverse realtà cooperative e societarie

4) E’ quindi indispensabile prevedere un coordinamento unico delle attività di welfare sia pubbliche sia private comprendendo sia le politiche di assistenza socio-sanitaria in senso lato sia le politiche educative a scuola che nell’extra-scuola (in cui molti bambini passano gran parte del loro tempo), sia durante l’anno scolastico sia durante il periodo estivo il tutto rapportandosi con l’assessorato alla scuola e con l’assessorato allo sport.

ll compito si estende dal coordinamento delle attività di volontariato all’accesso alle strutture e comprende il monitoraggio (anche in collaborazione con la polizia locale) degli “spazi di vicinato” per pre-adolescenti ed adolescenti. Servono luoghi di aggregazione per gli adolescenti che siano diversi dai centri commerciali. Per loro serve altro… serve uno spazio che sentano loro e questo ancora manca. L’obiettivo ultimo è quello di garantire un approccio globale dell’amministrazione alle esigenze delle cittadine e dei cittadini, in modo che – al meglio delle risorse – tutte le esigenze, e di tutte le fasce della popolazione, siano monitorate. Questa azione di monitoraggio e coordinamento servirà anche a introdurre correttivi in tempo reale al cambiare rapido degli scenari.         

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